Lui & Lei
QUEL COMPLEANNO.....AL BUIO
di Fisk
15.03.2014 |
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"La camicetta volò sul letto, posai le mani sui glutei ed il tubino nero che le fasciava il corpo,
scivolò fino alle caviglie..."
Quando lessi la prima volta le sue parole, ebbi l'impressione che ci fosse qualcosa di più dietro quegli scritti,una sorta di significato nascosto che andava interpretato.
Il suo profilo era privo di nudità, nessun gioiello di famiglia messo in mostra, nessuna sfrontatezza
o voglia di esporsi e tutto questo alimentava la mia curiosità, spingendo il desiderio di conoscerla
verso vette più alte.
Le offrii la mia amicizia e la rifiutò, le scrissi due volte ma non rispose.
Realizzai che non mi voleva conoscere e rinunciai a qualsiasi altro approccio, però, in me,
rimase quella percezione di aver lasciato qualcosa di intentato ma questo pensiero abbandonò in fretta
la mia mente e mi rituffai nella realtà.
Nei giorni seguenti, mi resi conto che pensavo spesso a lei ma erano flashback:
un particolare fotografico,il colore di un abito, parole!
Trascorsero circa due mesi da quell'unico contatto e per tutto il tempo non la vidi più, fino a quando,
una noiosa sera d'inizio inverno, mi accorsi che la sua icona era accesa.
Fui invaso da una strana euforia e, nonostante il fallimento del precedente tentativo, decisi di scriverle
nuovamente e non il solito messaggio di presentazione, ma le parlai di me e di ciò che intendo
per sesso, trasgressione, erotismo, scrissi il tutto di getto, in modo spontaneo e naturale,
senza nascondere nulla.....spensi il pc e andai a dormire.
Il giorno dopo, con mia immensa meraviglia vidi la sua risposta ed il timore di trovare un messaggio
negativo o un rifiuto definitivo, s'impadronì di me.
Aprii il messaggio e lessi.
Le parole erano cordiali ma severe, gentili ma definitive:
le piaceva il mio profilo e ciò che in esso era scritto e condivideva quel che pensavo del piacere sessuale e
del gioco, però, non le piacevano le mie fotografie, le reputava dei trofei con poca sensualità e mi disse che
erano state la causa dell'amicizia rifiutata e delle mancate risposte ai messaggi.
Cercai di spiegarle che quelle foto servivano per uno scopo specifico e mi rappresentavano solo
in minima parte e se lei avesse avuto il desiderio di approfondire un pò meglio la nostra conoscenza,
lo avrebbe capito da sola.
Le chiesi se potevo scriverle ancora e rispose con un sorriso, ci lasciammo e m'incamminai su quella
strada che si trova a metà fra speranza e rassegnazione, ma sentivo che avevo stimolato
la curiosità di quella donna.
Iniziò fra noi una fitta corrispondenza, parlavamo di tutto, la scoperta di noi spaziava a 360 gradi e
frequentemente il discorso scivolava verso confidenze sempre più intime.
Lei mi chiedeva che le parlassi per primo dei miei desideri sessuali, perchè non voleva che io fossi
influenzato dai suoi pensieri...cercava delle affinità, voleva conferma di ciò che sentiva:
quell'uomo che le stava parlando, che aveva incrinato il muro della sua diffidenza,
era quello che stava cercando?
Mi piaceva la sua intelligenza viva e vibrante, quelle domande maliziose vestite di pudore,
la sensualità delle parole, mi sentivo attratto mentalmente e fisicamente anche se di lei conoscevo
solo piccoli particolari del corpo ed ignoravo il suo viso.
Quell'incontro, seppur virtuale, mi aveva segnato profondamente, sentivo il bisogno di scriverle
tutti i giorni e lei mi confessò altrettanto.
I nostri pensieri, i desideri, le fantasie s'incastravano perfettamente come le tessere di un puzzle,
non mi sembrava vero di aver trovato una donna con così tante affinità e lei diceva lo stesso di me e
questa cosa la confondeva, perchè non le era mai accaduto, ma ne avvertiva la sottile eccitazione!
Ormai eravamo molto intimi e sentivamo entrambi il bisogno dell'altro, ma, nonostante questo
non avevamo mai parlato di un possibile incontro, cosa che io desideravo ardentemente ma
non forzai mai la cosa, perchè sentivo una certa resistenza da parte sua.
Qualche giorno più tardi, fu lei a rompere gli indugi dicendo di volermi incontrare.
Mi disse di non aspettarmi niente da quell'incontro, che sarebbe stato solo conoscitivo, che
per lei sarebbe stato molto imbarazzante ma allo stesso tempo era eccitata da quella nuova esperienza...
con la dolcezza che la contraddistingue mi chiese solo di aver pazienza!
Pensieri affannosi affollavano la mia testa e fra essi emergeva a fatica una sola certezza:
lei voleva vedermi, voleva vedere proprio me ed io non riuscivo a crederci.
Una mattina le inviai un saluto e aggiunsi che il giorno dopo sarebbe stato il mio compleanno,
lei rispose augurandomi una buona giornata e continuo il messaggio con questa domanda:
Che fantasia sessuale ti piacerebbe realizzare con me, senza limiti di tempo il giorno del
tuo compleanno?
Mi disse che doveva uscire e che avrebbe letto la risposta al suo ritorno.
Rimasi per qualche minuto a fissare la domanda con un misto d'incredulità e sorpresa ma, superato
lo sbigottimento iniziale, mi convinsi che non era altro che uno dei nostri test per conoscerci meglio.
Il nostro rapporto si basava sulla sincerità reciproca ed io, le scrissi in modo molto libero ciò che desideravo
realmente realizzare con lei ed il messaggio recitava più o meno così:
''Il giorno del mio compleanno vorrei incontrarti in una stanza con un letto rotondo al centro, finestre che emanano una luce bassa ma da dove si vede tutto.
vorrei trovarti vicino ad una finestra che guardi il mare e senza accorgerti di me arrivare da dietro e stringerti...
da quel momento, vorrei che ti abbandonassi a me senza più pensare a cosa vuoi o non vorresti,
dimenticando le tue esigenze, vivendo solo le sensazioni che riesco a procurarti senza pretendere mai nulla,
lasciandoti andare come una barca in mezzo ad una tempesta di piacere.
Il mio erotismo sarà delicato ma incisivo, fatto di sfioramenti, contatti, quel sentire col corpo che eccita
la mente.
Odori, il profumo del tuo sesso, il clitoride che stilla lacrime di piacere che assaporerò con la punta della lingua.
Il mio corpo massaggerà il tuo e sentirai la mia eccitazione strisciare sulla tua pelle.
Voglio sentire il tuo respiro affannoso, il seno leggermente arrossato, capezzoli duri e vibranti...sudore,
ossa, muscoli!!!
Voglio sentirti godere!
Sarà un piacere sottile, profondo, raffinato ed io mi perderò in te!''
Fra di noi c'era un buon grado di confidenza ma in quel caso ebbi il timore di aver calcato un pò troppo
la mano ma del resto, lei voleva la verità ed io come sempre ero stato sincero.
Uscii di casa, le parole della nostra conversazione rimbalzavano fra i miei pensieri distraendomi
da tutto il resto, anche al lavoro avevano notato questo mio cambiamento ma glissai le domande dei colleghi
lamentandomi di un falso mal di testa.
Tornai a casa sospinto da un'ansia febbricitante, accesi il pc e vidi il suo messaggio.
Mi diceva scherzosamente di che colore preferivo il nastro, in modo tale da poterla scartare come un regalo,
risposi che lo volevo viola.
Poi aggiunse: a che ora e dove? ma questa volta avvertii che il tono delle sue parole era molto serio.
Le chiesi se parlava seriamente e mi rispose che non avrebbe mai scherzato su di una proposta così e
m'invitò ad organizzarmi per farle poi sapere, il luogo e l'ora.
Disse che accettava di realizzare la mia fantasia e non voleva pensare a nulla, solo provare a toccare il cielo
e per lei sarebbe stato un modo per mettersi alla prova, capire fino a che punto sarebbe riuscita a spingersi!
Decidemmo di non scambiarci i numeri di telefono...dovevamo fidarci l'uno dell'altro!
Iniziai la ricerca e dopo un lungo peregrinare, trovai un luogo idoneo, adatto a realizzare la mia ( nostra )
fantasia.
Aveva tutte le caratteristiche che cercavo:
grazioso, riservato ma non solitario, lontano dai clamori della città ma non isolato.
Le chiesi di vederlo e mi rispose quasi intimorita, di come avevo fatto a trovare quel posto, così perfetto,
quasi fosse stato pensato e costruito per noi, lo stesso che avrebbe scelto lei; questa mia capacità
di generare pensieri paralleli ai suoi la turbava, ma allo stesso tempo le infondeva tranquillità,
perchè avvertiva la sicurezza di chi si sente compreso.
Concordammo l'orario e chiudemmo i contatti!
Il pomeriggio e la notte passarono accompagnati dai tumulti dell'anima, pensieri vaganti, sonno disturbato,
lunghi sospiri si alternavano al ritmo regolare del respiro, ero felice ed eccitato ma non riuscivo a dare un
nome a quell'ansia pesante, eppure funzionava tutto a meraviglia, ogni evento s'incastrava perfettamente:
sarei riuscito a realizzare la fantasia da sempre sognata con la donna che avevo tanto desiderato...un vero
incontro al buio perchè di lei non conoscevo nulla.
Il giorno dopo mi svegliai animato da un'elettrica allegria, probabilmente il sonno aveva metabolizzato
tutti i timori. Era il giorno del mio compleanno, uscii per andare al lavoro e la mattina trascorse fra gli auguri
dei colleghi e le telefonate degli amici.
Tornai a casa con i pensieri fissi su quello che sarebbe successo da lì a poche ore, accesi il pc e trovai
il suo messaggio: Buon compleanno, questa è l'ultima volta che ti scrivo, ti aspetto questa sera all'ora convenuta.
Questa volta non era più l'ansia a farmi compagnia ma piuttosto un'eccitazione euforica e nonostante
il caos totale nella mia mente, provavo una strana tranquillità come se tutte le certezze fossero state
confermate e le domande avessero trovato tutte le risposte.
Il mio sogno era li e mi stava aspettando!
Il tempo che ci divideva trascorse lentamente fra preparativi e cura dei particolari...entrai in macchina ed iniziò il viaggio.
Nella mia testa una lavagna nera con una sola parola scritta: LEI
Arrivai in largo anticipo, scesi dalla macchina con i pensieri disordinati e muovendomi come un'automa
raggiunsi il luogo scelto.
Quando lo vidi, una sensazione di benefico calore mi avvolse come miele, quel posto era bellissimo,
sorrisi,
ero emozionato, soffocai a fatica la tentazione di avvicinarmi prima dell'ora fissata, distolsi lo sguardo
e mi allontanai.
Il tempo passava con una lentezza straziante e metteva a dura prova i miei fragili nervi, saturi di
emozioni violente e profonde.
Finalmente arrivò il momento, m'incamminai con le gambe malferme ed il cuore che batteva all'impazzata,
arrivai all'ingresso e lo trovai aperto, sentii una stretta alla bocca dello stomaco...stava accadendo!
Trovai una porta appena dischiusa dalla quale filtrava un pò di luce, mi fermai per qualche istante ad ascoltare il silenzio ed entrai.
Lei mi mostrava le spalle e guardava fuori dalla finestra come le avevo chiesto.
La osservai dal fondo della stanza, era alta, un corpo statuario, gambe lunghe inguainate da calze nere e tacchi alti, io continuavo a non credere che stesse accadendo proprio a me.
Mi avvicinai e le strinsi le mani intorno alla vita, mi appoggiai a lei e fui invaso da un profumo maschio e speziato.
Seguivo il profilo del suo corpo con le mani apprezzandone le curve, affondai la faccia nei capelli per respirarne l'odore, sentivo i glutei sodi stretti sul mio pube ed un'erezione prepotente e dolorosa spingeva nei pantaloni.
Ero aggrappato a lei, sovrastato da sensazioni indescrivibili e aspettavo l'emozione finale:
Vedere il suo viso!
Le girai intorno e apparve a me, in tutto il suo splendore.
Una donna bellissima, dai lineamenti delicati ma fortemente espressivi, gli occhi semichiusi e la testa leggermente reclinata all'indietro ne aumentavano il fascino a dismisura.
Le accarezzai il viso, mi avvicinai alle sue labbra carnose e ci sciogliemmo in un bacio caldo e umido.
Notai che era legata per una mano alla testata del letto con un nastro viola, mi disse:''Tanti auguri...scarta il tuo regalo di compleanno!''
Sorrisi e la slegai.
Era di fronte a me, bella e sfrontata, indossava una corta camicia nera che lasciava scoperto
il petto fino all'incavo dei seni, baciai quella pelle morbida e ne sentii il sapore con la punta della lingua.
La camicetta volò sul letto, posai le mani sui glutei ed il tubino nero che le fasciava il corpo,
scivolò fino alle caviglie.
Con un gesto elegante uscì fuori dalla gonna e se ne liberò.
La canottiera di seta nera, appoggiata sui seni nudi, scivolò via con la stessa facilità,
ormai non capivo più nulla, ero in balìa dei sensi, lei mi tolse gli abiti e rimasi a torso nudo, la tirai a me con vigore, volevo sentire la sua pelle sulla mia...un brivido violento mi scosse il corpo corpo come se lei
fosse carica di elettricità, mi strinse a se e mi baciò!
La sentivo coinvolta e piacevolmente arrendevole e quando con un dito, attraversai il solco del suo sesso
sentii quel bagnato che fu la chiave di tutti piaceri.....ormai le barriere erano state tutte infrante!
Eravamo entrambi nudi, lei si stese sul letto e rimasi a guardare quel corpo di donna che si
stagliava sulla coperta.
La potevo vedere meglio, morbida e flessuosa, vertiginose curve di donna, gambe lunghe e magre, una
peccaminosa voluttà traspariva dal suo essere ''femmina'', lo fiutavo nell'aria e ne sentivo il bisogno come una droga.
Iniziai ad esplorare il suo corpo con baci, carezze, sfioramenti, mi sembrava d'impazzire, la lingua roteò intorno alle aureole, le sentivo gommose e gonfie, il capezzolo destro era più sensibile dell'altro e quando
lo toccai, un grappolo di di piccoli gemiti uscì dalla sua bocca.
Era calda, passionale, vogliosa del mio gioco e ormai lo avvertivo chiaramente.
Affondai con la testa fra le sue gambe e appoggiai la lingua sul clitoride gonfio di desiderio,ansimava,
spinsi la lingua più profondamente e la vagina si aprì in un lago di piacere.
Venne su di me, giocava con la lingua sul mio torace tormentandomi i capezzoli con rara maestria e poi
sempre più giù.
Con le sue dita lunghe strinse il pene e si massaggiò i capezzoli col glande poi, sentii la sua bocca
che scivolava ritmicamente sul membro, dapprima dolcemente e poi sempre più vigorosa...dolore, tremori, piacere, violenti spasmi di godimento erano le sensazioni che mi procurava ed io sentivo
che mi stavo perdendo!
La girai, attraversai con la lingua il solco sulla schiena fino ad arrivare alle natiche, osservavo con avidità
il suo sedere perfetto, natiche sode e ben disegnate, piccole e sporgenti.
Le sfiorai l'angolo più segreto del corpo e via giù di nuovo con la lingua nella vagina, questa volta
la sentii vibrare, le nostre mani si cercarono ed ogni volta che la lingua guizzava dentro di lei
mi stringeva con forza.
Il profumo ormai spento, lasciava il posto alla fragranza della sua pelle, il suo odore era inebriante e
respiravo a pieni polmoni per tenerla dentro di me il più possibile...desideravo riempirmi di lei!
In preda a vortici di lussurai, si bagnava in continuazione, la pelle caldissima era attraversata da
brividi di leggero piacere e avvertivo che si era arresa alle ondate di sensazioni che le procuravo,
girò la testa di lato ed un sospiro misto ad un gemito uscì dalla sua bocca.
Aprii le gambe e le massaggiai a lungo il clitoride con la punta del pene, scivolai lungo il solco
e sprofondai dentro di lei....
Mi muovevo alternando colpi vigorosi e profondi a movimenti lenti e misurati, per tutto il tempo la guardai
negli occhi, ora languidamente semichiusi, con la malizia di una strega che vuole rubarti l'anima, oppure profondi laghi gemelli nei quali affogare.
Guardavo i lineamenti del suo viso deformati dal piacere dell'amplesso, il respiro affannoso, la bocca dello
stomaco gonfia e rigida e con la mano appoggiata sul monte di venere percepivo il pene che
scavava dentro di lei.
Cambiammo spesso posizione e in questa alternanza di gioco e penetrazione sentivo i nostri orgasmi
vicini, la bloccai per il bacino e la presi con forza, le nostre carni sbattevano rumorosamente, spingevo
fino in fondo per farle sentire il glande che si allargava e lei contraendo i muscoli della vagina
avvolse il pene come un guanto...poi, il suo dito scivolò sul clitoride, continuai a spingere e lei a toccarsi,
l'eccitazione era palpabile, la sentivo gridare, avvertivo il suo imminente orgasmo come
una presenza, vibrò e con un ultimo grido soffocato, roteò gli occhi e si abbandonò ad un orgasmo
liquido e copioso che mi bagnò il pube e le gambe.
La presi da dietro, sferrai due colpi e venni!
Ci abbandonammo esausti sul letto, intorno a noi solo l'odore del sesso e il silenzio.
Mi resi conto che erano passate più di tre ore, lei mi accarezzo il viso e mi baciò languidamente,
mi sussurrò all'orecchio che aveva fame, si alzò, infilò una tuta da ginnastica e si diresse verso la cucina.
Rimasi disteso ancora qualche minuto ad ascoltare il mio corpo e le emozioni che lo hanno attraversato
come lame, mi alzai e vidi nello specchio lo sguardo compiaciuto dell'uomo soddisfatto, infilai
un pigiama e andai in cucina.
Una tavola imbandita ed una bottiglia di prosecco troneggiavano al centro della stanza, mi avvicinai da dietro e
la baciai sul collo, rispose con un tenero bacio sulle labbra.
La guardai, il trucco ormai scomparso scopriva un viso ancor più bello, quella donna mi piaceva e mi
piaceva la sua mente, l'intelligenza viva, la sensualità ed un carattere forte la rendevano irresistibile...la sentivo
attaccata all'anima.
Mangiammo in allegria parlando di noi, brindammo al mio compleanno e ritornammo nella stanza.
Sentivo la sua pelle umida e le mani che mi cercavano, le esplorazioni dei nostri corpi divennero più
raffinate e meticolose, le baciai le ascelle, sotto i seni, l'incavo del ginocchio e tutti quegli angoli del corpo
che l'immaginario maschile non considera...io li trovavo misteriosi e affascinanti!!!
Posò i piedi sul mio petto e succhiai le dita come fosse un piccolo pene, notai che la sensazione le era gradita e continuai.
Venne su di me nuovamente ed iniziò un gioco crudele e lento, la sua vagina bagnata strusciava sul pene e
poi sul petto, avanti e indietro, sentivo le vene del membro scoppiare ed infine si riempì di me,
mi sentivo risucchiato, lei si muoveva come una forsennata variando ritmi e tempi, gridava, gemeva, inarcò la schiena e la testa cadde all'indietro.
Mi schiacciava il bacino per spingere il fallo più in fondo possibile, poi si staccava, lo prendeva in bocca
coprendolo di saliva e così bagnato, lo infilava nuovamente dentro, assecondai i suoi movimenti ma poi
mi arresi e lei fece di me quel che voleva.
La serata era al culmine, tutti sensi erano allertati, eravamo visibilmente eccitati e disinibiti e la penetrai di nuovo.
Ci prendemmo con forza e vigore, muovendoci all'unisono come due amanti che si conoscevano alla perfezione, sembravamo invasati, eravamo matidi di sudore e ci abbracciavamo per non scivolare,
i capelli appiccicati in faccia, le bocche che non si staccavano,un'amplesso rumoroso e disinibito, una
passione profonda e in quei momenti percepii che non era solo sesso...stavamo facendo l'amore!
Ci venne incontro ancora una volta la ''dolce morte'', rotolammo giù senza forze, mi sentivo svuotato da
tutte le tensioni ma pieno di lei, ci guardammo sorridenti e le nostre labbra s'incontrarono ancora, poi,
mi tirò a se, mi attaccai al suo corpo e ci addormentammo!
La mattina ci svegliammo allegri e sorridenti, avevamo dormito pochissimo ma ci sentivamo energici,
la baciai a lungo.....
Una colazione profumata e fragrante solleticò le nostre narici, mangiammo fra battute scherzose e
considerazioni varie ma nel mio cuore si faceva avanti una leggera malinconia, ancora pochi minuti
e ci saremmo lasciati.
La malinconia divenne rapidamente un morso nello stomaco e lei se ne accorse, troppo intelligente e
sensibile per non notarlo.
Uscimmo e ci accolse una giornata calda e soleggiata, la presi sotto il braccio e lei si strinse amorevolmente.
Leggevo l'invidia sul volto degli uomini che incrociavo sulla strada e mi sentivo orgoglioso di avere una così
splendida donna al mio fianco.
Passeggiammo un pò per rimandare il dolore del distacco e poi mi accompagnò verso la macchina, quando fummo in prossimità del parcheggio si fermò e mi disse: ''Mi hai regalato dei momenti indimenticabili ed emozioni mai provate, tu e questa notte rimarrete scolpiti in me per sempre...grazie, mi sento una donna
fortunata, molto fortunata!''
Io non riuscii a dir nulla, mi baciò sulle guance si girò e andò via.
Rimasi a guardarla mentre la sua figura si perdeva fra la gente.
Il mio sogno si era avverato ma dentro sentivo un vuoto incolmabile...nel bene o nel male quella donna aveva lasciato un segno profondo!!!
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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